Storytelling Videomnia Ricordi da Francesco Totti al Teatro Laboratorio Maschere di Angelo De Arcangelis una passione fatta di professionalità
Dal verde lago della memoria, così iniziava un mio tema del Liceo che mi ha sempre affascinato, e così voglio iniziare questo Storytelling Videomnia nuova rubrica condivisa anche sui Social. Racconti che non andranno in ordine anche perchè abbracciano un periodo che parte dagli anni ’70. A volte già toccati precedentemente, ma che ora evidenzieranno sensazioni, emozioni legate anche con periodi della mia vita che hanno creato la nostra Agenzia di Comunicazione. Un Sito nuovo, molto più performante legato ad un grande Progetto che si avvale di Partner importanti come MLP Studio di Francesco Morabito, Media Technology di Franco Panadisi, TVI di Gambadori, Blockchain Management Adriano de Arcangelis e infine PDC Academy di Leonardo Vescovo.
Parto dal liceo classico Giulio Cesare dove ho un compagno con la famiglia nella Produzione cinematografica. Questa la prima pietra di una passione che non mi lascerà mai. Imparo l’ABC da Luigi de Romanis ed inizio ad adoperare cineprese 8mm anche con lenti intercambiabili, la moviola, e quindi la pellicola che si taglia e si giunta con acetone o scotch.
Abbiamo detto della passione per il Cinema. A 18 anni avevo già realizzato 2 lungometraggi. Facevo anche l’attore, lotando per ottenere la parte di protagonista nonostante non fossi molto alto. Però in molti mi consolarono paragonandomi ad Al Pacino, in alcune foto ci rassomigliavo, certo non ero bravo come lui. Studiavo da autodidatta perchè dopo il liceo presi Fisica all’Università. Ero troppo poliedrico e mi appassionavo subito. Mi piacevano le stelle, ma fu il Teatro a troncarmi le ambizioni scolastiche ed a segnarmi la vita. Anche qui la conoscenza con un grande personaggio Francesco Franci che mi fece entrare nel suo gruppo VRTTI Opera.
Avevo una personalità forte, anche se ero molto timido. Imposi subito il Cinema nel Teatro e tutti i giornali ne parlarono perchè ero davvero all’avanguardia. Fondali giganti erano la quinta degli spettacoli con proiezioni bellissime. Avevo conosciuto Nanni Moretti ad un festival dove lui presentava Ecce Bombo ed io una cosa sperimentale che solo Andy Warrol avrebbe apprezzato. Agis, Civis casa dello Studente, Convento Occupato le mie residenze, le mie battaglie. radio Onda Rossa, Radio Futura, un cineclub con libreria dietro Baldo degli Ubaldi. La mia compagna Daniela Rinaldi, che mi ha sopportato per 10 anni. Attrice per forza!
Di Francesco Totti, della Roma e della Lazio preferisco parlarne un’altra volta perchè vi ho ancora raccontato troppo poco di 10 anni vissuti sui palchi. molti erano teatri sperimentali a Roma, ma anche teatri importanti in Italia. Era un periodo difficile, ma anche affascinante. Il Teatro mi aprì gli occhi e da vero fascista che ero, con tanto di Secolo di Italia in mano alla Sapienza, divenni di sinistra convinto parlando nelle assemblee agli studenti, con rubriche nelle radio ed addirittura uno Spazio per il laboratorio al Convento occupato dai maoisti vicino al Foro. Qui conobbi anche Dario Argento che mi venne a spiare in una anteprima del “Dio delle Streghe“, soggetto che lo incuriosiva, ovviamente. tanti registi venivano di nascosto a curiosare in prima fila come Memè Perlini che si portò un giornalista della Repubblica per stroncarmi l’Eliogabalo libera interpretazione del libro di Artaud con il patrocinio del Centro Culturale francese. Anche lui lo stava preparando e fece scrivere un articolo “per tutti i gusti per tutti i cattivi gusti” che mi fruttò il pieno la sera dopo.
Per me il Teatro è stata la più bella esperienza che ho vissuto nella mia vita. Nonostante che dopo abbia fatto cose bellissime ed importanti come 12 anni nel calcio , in serie A, in Champions, in tutto il mondo con la Roma, con Totti, con Cassano, con Carlo Zampa, con la Rai e Sky ed anche con la Lazio. Il teatro è magia, è adrenalina pura, è vero, dà emozioni profonde. Poi il mio accompagnato dal cinema (Specchi che diventavano vetri e proiettavano l’immagine del doppio dell’attore) era tanta cosa. Anche il corriere della Sera dovette riconoscere che il mio “Inferno e Paradiso” aveva immagini bellissime.
Dicevamo che erano tempi difficili ma anche affascinanti. Guerriglia urbana e nelle università. Tante testate giornalistiche, tante riviste, tanta sete di cultura. La gente andava al teatro ed al cinema e sorgevano piccole sale dappertutto. C’era l’estate Romana di Nicolini che aveva una visione come oggi non è più dato trovare. Abbiamo fatto tanti spettacoli in Piazza anche con migliaia di persone. Si usciva per scoprire le nuonuovi posti che sorgevano ovunque. Ho creato persino un locale a Fontana di Trevi, si scendeva e c’erano ben 3 piani sotto il livello stradale. Umidità pazzesca nonostante quintali di cemento idrofugo. Ma si era giovani e si ballava con tutta quella musica fantastica di quegli anni d’oro.
Scrivere una sceneggiatura era frutto di grandi ricerche e di molte letture. Dovendo poi utilizzare anche il cinema lo studio si duplicava. Gli attori erano ragazze e ragazzi dei Licei o ai primi anni di università. Già allora comprendevo l’importanza di organizzare gruppi in ambito studentesco. Certo pagavi il prezzo quando dovevi replicare a lungo uno spettacolo. La Rai ci era venuta a vedere per promuovere uno spettacolo le cui repliche si erano appena concluse a Roma. Volevano che l’estate lo portassimo in sardegna. persi quell’occasione d’oro perchè nessuno si voleva rovinare le vacanze.
Quando non ci sono i soldi in pochi si è disposti a fare sacrifici. Non tutti riescono a credere nelle idee, ad accettare un Progetto. Questa cosa mi è pesata tante volte e mi ha costretto a ricominciare. Forse qui stava il motivo che per tanti anni quella, che poi diventò Videomnia, era una realtà principalmente familiare. In un paio di spettacoli avevo radunato 2 sorelle, un futuro cognato, mia moglie ed anche saltuari amanti. Duro lavoro quello di un regista che deve fare anche l’attore, pur non essendolo mai stato davvero, e plasmare giovani che all’inizio non sapevano neppure cosa fosse un palcoscenico. Eppure vi assicuro che con la musica, le luci, i filmati e tanto, tanto lavoro il risultato era davvero affascinante. Purtroppo per vivere ho accettato per molto tempo di avere un doppio lavoro che mi rendeva tranquillo e mi permetteva di mettere in scena cose certamente non commerciali. Ero anche un appassionato di esoterismo e me le andavo a cercare le difficoltà come quando mescolai Dante con Dannunzio e il tema del Doppio facendo interpretare al nipote ( molto bravo e simile allo zio) di Enrico Maria Salerno la parte principale con una scena eccezionale di lui che parla con se stesso nello specchio.
Sapete quanto lavoro per inventare qualcosa che oggi si fa con la realtà aumentata e che allora aveva a disposizione del perspex, della pellicola 3M ed un proiettore super8 modificato per renderlo performante. Si costuiva tutto da soli, anche il quadro luci con i potenziometri e cursori. Si attaccavano i manifesti per strada rischiando di essere vittime di poliziotti in borghese che solo per trovarti ad attaccare un manifesto di teatro ti consideravano un comunista terrorista e ti provocavano per poi scaricare le loro repressioni ed i loro istinti fascisti come ancora oggi purtroppo accade.
Videomnia, azienda leader nel settore delle produzioni video, affianca aziende e privati nella promozione del proprio brand attraverso video: dall’ideazione, alla realizzazione.
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